Alla ricerca del RITMO perduto

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Alla ricerca del RITMO perduto

Spesso mi capita di fermarmi in campo pratica e guardare i giocatori mentre si allenano. Qualche giorno fa, mi ha colpito il singolare metodo di uno di questi mentre tentava di effettuare il back swing muovendo il bastone lentissimo per poi affrettare e strappare il movimento di ritorno, fallendo ripetutamente l’impatto. Incuriosito, mi sono avvicinato e ho chiesto il perché di tale azione. Lui, un po’ affranto, mi ha risposto che credeva di avere problemi di “ritmo”, il suo “swing era troppo veloce”, e quindi stava cercando di seguire il consiglio di un suo compagno di gioco, provare a muovere il bastone più lentamente. Un’ affermazione del genere non ha senso, ma purtroppo la sento ripetere troppo spesso, vedendone gli effetti negativi che produce. Vorrei ricordare che lo scopo di uno swing corretto è quello di far viaggiare braccia, polsi e testa del bastone alla massima velocità. Allora, non ascoltare chi ti dice di far salire braccia e bastone lentamente, perché ti sta portando fuori strada. L’errore è quello di focalizzare tutta l’attenzione sulle sole braccia pensando che possano vivere, nel meccanismo dello swing, di vita propria. Il loro movimento, al contrario, è subordinato all’azione dei grandi muscoli del tronco che per struttura e massa si attiveranno più lentamente e, ruotando, riusciranno a trasferire velocità e ritmo corretto, grazie alla forza centrifuga creata. Le braccia sono solo delle appendici senza vita che ricevono il movimento, perciò non possiamo intervenire su di loro per ritrovare il ritmo, ma su chi glielo trasmette. Solamente attivando una corretta “catena cinetica” il nostro swing diverrà armonico ed efficace. Grazie al K-Vest e ai suoi programmi di allenamento si potrà centrare la pratica proprio su questi muscoli e allenarli al meglio. Portiamo lo swing alla sua “massima velocità”.